Hontai Yoshin Ryu: 400 anni di tradizione marziale

Takagi Oriemon Sigetoshi è il fondatore dell’Hontai Yoshin Ryu.

E’ nato nel 1635, ed era il secondo figlio della famiglia che serviva il signore del castello Shiroishi, nella regione Mutsu-no-Kuni.

Oriemon (soprannominato Ummon) era meglio conosciuto per la sua poderosa forza fisica e, rimanendo nella leggenda, per i suoi combattimenti vittoriosi nella zona del territorio di Shiroishi.

Durante la sua giovane età, il padre ammonì Oriemon di fare troppo affidamento sulla sua forza fisica e lo esortò a sviluppare maggior competenza ed eleganza nella sua tecnica.

Così per spiegare al figlio la sua volontà, uso la dottrina dello Yoboku (albero del salice piangente). Una dottrina di per sé semplice ma dalle implicazioni molto profonde – sia sul fronte filosofico, sia su quello tecnico.

La dottrina spiega che:

Il salice si piega nel vento della tempesta rimanendo forte e illeso sulle sue radici, mentre gli alberi più alti e rigidi (Takagi) schioccano nella bufera rompendosi brutalmente.

L’assonanza del cognome Takagi, con la parola che indica l’albero alto che si spezza – takagi appunto – porta il giovane Oriemon ad identificarsi con l’immagine dell’albero spezzato.  Questo lo sconvolge intimamente, scuotendo il suo animo.

La dottrina del salice impattò su Oriemon così profondamente, che decise di cambiare il suo nome da Takagi Oriemon a Yoshin Ryu Takagi Oriemon per includere la filosofia del salice (Yo-Shin) nella sua discendenza.

In quel momento si delineò la filosofia di quella che sarebbe poi diventata la scuola nota con il nome di Hontai Yoshin Ryu.

TAKAGI Umanosuke Shigesada è stato il successore di Oriemon

Si dice che fosse alto più di due metri (7 piedi) e molto più forte di Oriemon.

Venne da una famiglia di contadini nella zona di Huga-no-Kuni, che serviva la famiglia Mori in Mimasaka-no-Kuni e, anche se condivisero lo stesso nome di famiglia, Oriemon e Umanosuke non erano parenti.

All’età di 16 anni Umanosuke ebbe già appreso tutti i segreti nelle Arti Marziali che il suo maestro gli tramandò conseguendo il permesso di istruire dei propri apprendisti.

Tempo dopo Umanosuke sfidò TAKEUCHI Hisakatsu che fu il secondo caposcuola di Takeuchi Ryu (o Takenouchi Ryu) –  un’altra versione afferma che lo sfidato era il terzo Caposcuola di Takeuchi Ryu, TAKEUCHI Hisayoshi.

In ogni caso, l’esito dell’incontro fu disastroso per Umanosuke, il quale capì che le sue conoscenze marziali non erano ancora complete. Così con ritrovata umiltà, iniziò a studiare Tekeuchi Ryu diventando col tempo un’abile maestro con permesso di insegnare.

Durante questa esperienza, Unmanosuke rifinì le sue tecniche e migliorò nelle sue rinnovate capacità marziali e capì che per sopraffare l’avversario non è necessario avere un corpo poderoso o una grande forza fisica, ma è necessario sviluppare: Abilità tecnica, Flessibilità e Prontezza.

Quest’arte fu poi chiamata Hontai Yoshin Ryu Takagi Ryu

TAKAGI Gennoshin Hideshige: il 3° Successore

Figlio di Umanosuke, servì il signore del castello di Himeji in Harima no Kuni come maestro d’armi.

La sua abitazione (attenendosi alla mappa storica di Jimeji) era posta nella parte posteriore, subito dietro all’area abitativa del signore del castello. La zona più sicura, protetta e irraggiungibile in caso di attacco improvviso.

Inoltre per i suoi servigi, percepì uno stipendio di ben 500 koku di riso – come documentato da un ordine di pagamento conservato nel castello. Una somma vergognosamente alta per gli standard dell’epoca.

Questi privilegi riconosciuti a Gennoshin testimoniano quanto fosse abile nel suo mestiere e quanto fosse tenuto in alta considerazione dal signore di Himeji.

Il 4° Soke fu Okuni Kihei Shigenobu

In origine fu maestro di Tendo Ryu Naginata Jutsu e un giorno, mentre stava pregando gli spiriti degli antenati, ebbe una visione mistica in cui nove spiriti cattivi (Oni) lo attaccarono senza preavviso.

Durante il combattimento i demoni gli ruppero la sua naginata lasciandogli in mano solo il supporto di legno – una sorta di bastone lungo senza lama.

Kihei, con il pezzo rimasto riuscì a battere i demoni, uccidendo tutti e nove gli spiriti cattivi e restando miracolosamente illeso.

Da quella visione spirituale, Kihei sviluppò le tecniche di bojutsu (bastone lungo) che chiamò Kukishin Ryu Bojutsu. Il significato di Kuki è appunto “nove spiriti”.

In seguito Kihei, si scontrò con Takagi Gennoshin (3° Soke dell’Hontai Yoshin Ryu). Durante lo scontro, Khiei constatò che le capacità dell’avversario erano tecnicamente più efficienti e forti delle sue.

In seguito i due diventarono amici allenandosi insieme fino a quando Gennoshin propose a Kihei di diventare il 4° successore dell’Hontai Yoshin Ryu Takagi Ryu.

Khiei accettò con onore e integrò nel curriculum marziale dell’Hontai Yoshin Ryu le tecniche di Kukishin Ryu Bojutsu che aveva elaborato e perfezionato fin dal tempo della sua visione mistica.

Dato che Kihei era l’insegnante del signore di Ako la scuola Hontai Yoshin Ryu Takagi Ryu (con l’inserto del Kukishin Ryu) fu ereditata dalla famiglia Okuni e dalla famiglia Nakayama – arrivate alla ventesima generazione all’interno della regione di Ako.

In quel tempo le tecniche e le specialità dell’Hontai Yoshin Ryu cominciarono a diffondersi ed essere insegnate anche al di fuori delle regioni di Ako e Jimeji, arrivando fino ad Owari, Obama e Tosa.

Stabile per molte generazioni

Da quel momento in avanti, la scuola venne tramandata di generazione in generazione – fino al 13° soke – senza eventi di particolare rilievo anche grazie alla stabilità garantita dell’importanza delle famiglie Okuni e Nakayama.

L’Hontai Yoshin Ryu diventa pubblica e si diffonde rapidamente per il Giappone

Il 13° Soke fu Yagi Ikugoro Hasayoshi che perse la sua posizione di samurai nella regione di Ako, diventando un “ronin”, samurai senza padrone. Così, per sopravvivere,  aprì un dojo pubblico e cominciò ad avviare molti principianti allo studio delle arti marziali.

Questo evento fece uscire la scuola dallo stretto circolo privato di samurai e signori feudali ponendo le basi per la grande diffusione che avvenne da lì a pochi anni.

Uno dei suoi primi apprendisti, fu ISHIYA Takeo Masatsugu che si distinse per le sue notevoli capacità di combattente. La sua velocità di apprendimento e le abilità che sviluppò negli anni a seguire impressionarono Soke Yagi, che in seguito nominò ISHIYA Takeo Masatsugu 14° Soke della scuola.

Soke ISHITA,  aprì molti Dojo in altrettante regioni del Giappone e unì al già ampio curriculum della scuola, anche le sue tecniche personali sviluppate durante il suo apprendistato presso il 13° Soke – che chiamava Ishiya-den.

Ishiya, passò il sokeni della scuola al figlio ISHIYA Matsutaru Masaharu che divenne il 15° Soke dell’Hontai Yoshin Ryu Takagi Ryu.

Da notare:

Fin dalla sua nascita l’Hontai Yoshin Ryu assorbì abilità tecniche da molte scuole differenti – Takenouchi Ryu, Kukishin Ryu Bojutsu, ed anche di Sojutsu (lunga lancia) del Takagi Ryu e Mikan Ryu – ampliando e perfezionando sempre più il proprio curriculum marziale.

Oggi l’Hontai Yoshin Ryu è una delle pochissime (se non l’unica) Koryu (scuola antica) di Ju Jutsu riconosciuta dal Nihon Kobudo Kiokai, ad aver sviluppato, perfezionato e integrato nel proprio curriculum un bagaglio completo di abilità che includono – oltre al combattimento corpo a corpo – anche l’uso delle armi tradizionali come il Bo, l’Hanbo, il Kodachi e la Katana

Il Curriculum della scuola continua ad espandersi e perfezionarsi

Kakuno Happeieta Masayoshi – che divenne il 16° Soke – fu già allievo del 14° Soke Matsutaro.

Lasciò la sua casa in età molto giovane ed aprì un dojo in Nigata-ku – quartiere della città di Kobe – dove accettò molti nuovi apprendisti avviandoli con rigore allo studio delle arti marziali.

Kakuno, fu il maestro che più di tutti si adoperò per la divulgazione e l’arricchimento delle capacità tecniche della scuola. Infatti in quello stesso periodo, revisionò il bagaglio tecnico della scuola perfezionandolo e arricchendolo con tecniche e applicazioni del suo stile personale.

A lui è dovuta l’idea e l’inizio dello studio del kata contro attacco di coltello, noto con il nome di Tanto Dori.

Soke Kakuno non riuscì mai a finire di formalizzare il Tanto Dori per via della sua età avanzata, così quando nominò Minaki Saburo Masanori 17° Soke della scuola, gli chiese di continuare la sua opera formalizzando e rendendo “operativo” questo Kata.

Con Soke Minaki l’Hontai Yoshin Ryu entra nell’era moderna

Conosciuto anche con il nome Kosyu, Minaki nacque nel 39° anno dell’era Meiji – 1906.

Nel 1922 venne in contatto con Soke Kakuno ed entrò nella scuola che era ancora nota non il nome di Hontai Yoshin Ryu Takagi Ryu.

Era considerato uno dei migliori allievi della scuola. Godeva della stima e dell’apprezzamento di Soke Kakuno che lo scelse come suo successore.

Molti episodi parlano della sua capacità di rompere di netto pietre di fiume con un fendente della mano.

La stima di Soke Kakunno per Minaki era reciproca. Viaggiarono insieme per tutto il Giappone dimostrando le tecniche della scuola in ogni dojo che incontrarono ed erano molto attivi nell’introdurre la scuola in pubblico.

Nel 14° anno dell’era Showa (1929) quando il suo Maestro Kakuno morì, Minaki tornò a Kobe per prendersi una pausa di riflessione.

Completò gli studi di chiropratico/agopuntore ed ebbe l’autorizzazione a diventare indipendente nel 1933 anno in cui aprì una clinica di bon-setting (fisioterapia, chiropratica, osteopatia).

Mentre era a Kobe Minaki cominciò a praticare Fumon no Taki – meditazione sotto la cascata – sulla montagna Maya. Questo lavoro lo portò ad affinare lo spirito, ma anche ad approfondire la comprensione delle sue tecniche.

Dedicò molto del suo tempo a studiare, analizzare ed organizzare tutto il lavoro fatto negli anni dal suo Maestro, affinando e arricchendo le più importanti capacità della scuola e le codificò in tecniche precise.

Il Maestro Kakuno, infatti, strutturò le varie tecniche e specialità della scuola, nelle linee guida di quelli che sarebbero poi diventati i kata dell’Hontai Yoshin Ryu. Minaki completò l’ambizioso lavoro del maestro portando alla luce l’attuale codifica di alcuni Kata – Gyaku, Oku e Nage no Kata e Tanto Dori.

L’ultimo “vero samurai” dei nostri tempi

Le gesta di Minaki come combattente, sono note in tutto il Giappone.

Nel periodo della seconda guerra mondiale e in tutto il dopoguerra Minaki divenne molto famoso per i combattimenti e i racconti mirabolanti – a metà tra leggenda realtà – che venivano diffusi sul suo conto.

Si racconta che a quel tempo per sopravvivere alle difficili condizioni di vita, Minaki si unì a … abile maestro di spada, e … la cui specialità era il combattimento con il bastone lungo.

Unite alle strabilianti abilita di Minaki nello scontro a mani nude e con l’hambo, i tre erano in grado di affrontare (e battere) tutte le principali discipline marziali conosciute in Giappone.

Insieme viaggiarono per il Giappone sfidando a duello i proprietari dei dojo che incontravano sul loro cammino.

Gli incontri si svolgevano secondo la tradizione marziale: il migliore allievo del dojo contro uno dei tre sfidanti – che si alternavano a seconda della disciplina praticata dal dojo sfidato.

Dopo ogni vittoria, il dojo sconfitto pagava una cospicua somma di denaro per mantenere segreto il risultato dello scontro ed evitare ripercussioni sull’immagine e sulle iscrizioni degli allievi.

Ben presto le gesta spudorate dei tre, fecero il giro del Giappone.

La loro fama li precedette e in breve tempo, gli scontri vennero direttamente rimpiazzati dall’offerta di denaro, dando loro la possibilità di alloggiare nel dojo fino alla partenza.

Le molte leggende tramandate si auto-alimentano e anche se non possono essere documentate ufficialmente – visto il turbolento periodo storico di cui parliamo – hanno contribuito a rendere l’Hontai Yoshin Ryu una scuola nota in tutto il Giappone.

La scissione: da Hontai Takagi Yoshin Ryu a due rami paralleli della stessa discendenza.

Durante gli anni in cui  Minaki studiò al fianco del Soke Kakuno, fu introdotto nella scuola anche TSUTSUI Tomotaro Yoshina e con lui, Minaki lavorò di giorno in giorno aiutandolo ad affinare le sue capacità.

Si presume che TSUTSUI Tomotaro Yoshina fosse il nipote del 15° Soke ISHIYA Matsutaru Masaharu (il primogenito della figlia sposata).

Soke ISHIYA,  durante la sua vita ebbe solo figlie femmine e quando fu tempo di nominare un suo successore, optò per il suo allievo più meritevole – Kakuno – rompendo la linea di sangue della sua discendenza.

Passare le redini della scuola ad un’altra genealogia era pratica comune in mancanza di un primogenito maschio e non presentava alcun problema – se non di carattere sentimentale – e il maestro Kakuno, pur onorato, era consapevole della situazione.

Gli anni passarono e Kakuno nominò Minaki a capo della scuola, che quando venne a conoscenza della storia di Tsutsui Tomotaro, rinunciò spontaneamente al Sokeni in favore di Tsutsui restituendo la scuola alla discendenza originaria prima di soke Kakuno.

Le cose però non piacquero al Nihon Kobudo Kiokai (di giovane costituzione) che non voleva perdere il contributo di un uomo così abile, capace e famoso come Minaki Saburo.

Così si decise che entrambi – Tsutsui Tomotaro e Saburo Minaki – sarebbero diventati soke e l’Hontai Takagi Yoshin Ryu venne scissa in due rami distinti, ma uniti da radici comuni dividendosi l’eredità del nome: da una parte rimase il TAKAGI RYU, e dall’altra l’HONTAI YOSHI RYU

Tsutsui Tomotaro fu dichiarato successore del Takagi Ryu e Minaki Soke dell’Hontai Yoshin Ryu.

Oggi giorno queste due ramificazioni si sono allontanate senza condividere nessun rapporto, se non durante qualche occasione formale in occasione di dimostrazioni pubbliche.

Le voci e i pettegolezzi che circondano i rapporti tra le due scuole sono spesso messi in giro da sedicenti maestri che vorrebbero sfruttare la confusione generata dalla scissione per i propri fini personali, cercando di attribuirsi meriti e gradi che in realtà non hanno veridicità.

 La verità legata alla scissione è questa: la Takagi Ryu conserva l’eredità “formale” della scuola (oltre 500 Kata antichi andati in disuso dalla seconda metà del 18° secolo), mentre l’Hontai Yoshin Ryu conserva l’eredità tecnica testimoniata dai continui perfezionamenti ed integrazioni dei soke che si sono succeduti.

La dimostrazione di questo sta in Omote no Kata che – pur essendo l’unico kata in comune alle due scuole – presenta delle marcate differenze di stile nell’esecuzione fatta dalle due ramificazioni: una più concentrata sulla bellezza della forma, l’altra più orientata all’efficacia della tecnica.

Soke Minaki si adoperò con forza e decisione per tramandare la vera essenza dell’Hontai Yoshin Ryu

Da quel momento la scuola cominciò a crescere con grande progressione.

Attraverso i suoi allievi, Minaki, insegnò che il Budo senza lo spirito di Buddha e un’eresia: è necessario correggere il proprio cuore estirpando la rabbia, l’invidia, la superbia mentre si coltivano il coraggio, la rettitudine e la saggezza.

Lo sviluppo del Budo richiede passione e creatività. Avere il cuore buono, vivere onestamente e camminare sulla strada della verità, è la la via maestra per raggiungere l’essenza del vero Budo. Diversamente si cade in rovina tra le braccia del diavolo.

Minaki Saburo Masanori – 17° Soke Hontai Yoshin Ryu

Negli anni Minaki addestrò una folta schiera di studenti portandone diversi all’eccellenza tecnica. In questo gruppo c’era anche INOUE Tsuyoshi e suo figlio Kyoichi (i futuri 18° e 19° Soke).

I due furono prima allievi di Kanazawa Ichiro, uno straordinario maestro che fu tra i migliori allievi del 16° Soke Kakuno Hachieita (insieme a Minaki).

Kanazawa, avendo constatato la strabiliante abilità dei due Inoue, decise che non aveva altro da trasmettergli e li indirizzo verso il dojo di Soke Minaki per continuare la loro formazione marziale.

Minaki a quel tempo era anziano, ma il suo aspetto mascherava un’impareggiabile forza d’animo che associata alla sua tecnica sopraffinna, lo rendevano uno dei più grandi maestri del suo tempo.

La famiglia Inoue rimase impressionata e dalla tecnica di Minaki e in particolare il più giovane dei due – Kyoichi – lo adottò a modello impegnandosi oltre ogni limite per carpire i segreti del suo ineguagliabile talento.

Secondo le sue parole:

Minaki Sensei era una tigre mascherata da gatto … il suo aspetto mite, gentile e cortese nascondeva un demone dell’inferno che emergeva brutale durante lo scontro per poi sparire velocemente subito dopo … nel momento decisivo i suoi occhi cambiavano, come se s’infuocassero, per poi tornare gentili e compassionevoli un attimo dopo

La formazione della famiglia Inoue presso il Dojo di Minaki continua per diversi anni finché nel 1971 (l’anno 46 dell’era Showa) Inoue Tsuyoshi ricevette la totale libertà di insegnare, diventando indipendente.

Minaki consegnò nelle mani della famiglia INOUE tutti i suoi insegnamenti più preziosi, la quale continua tutt’oggi a tramandarli alle nuove generazioni di studenti, con passione e integrità.

INOUE Tsuyoshi Munetoshi ha integrato il suo bagaglio tecnico praticando anche alcune arti del Budo moderno (Gendai Budo) come il Judo (di cui fu 9° Dan) il Kendo e il Jukendo, nel quale ha primeggiato divenendo membro del team n°1 in Giappone e guadagnando il 2° posto nel campionato nazionale per incontri individuali.

Ma i suoi interessi non si sono limitati al Budo moderno e approdano anche nelle arti antiche (Kobudo) diventando negli anni anche maestro di Iai-do, Sojutsu e altre arti nel Budo antico.

Nel 1982 Soke Minaki consegnò le redini della scuola ad INOUE Tsuyoshi Munetoshi che divenne così il 18° Soke dell’Hontai Yoahinn Ryu.

Durante la cerimonia di passaggio al titolo di Soke, Inoue Tsuyoshi ricevette una spada antica che fu in possesso della scuola fin dal 13° Soke Yagi Ikugoro.

Questo rappresenta il tesoro della discendenza e simboleggia il passaggio dell’enorme eredità tecnico/marziale della scuola alle generazioni successive.

Il fulcro della cerimonia infatti è proprio il giuramento del “nuovo” Soke che prendendo possesso della spada, promette al cospetto del vecchio soke – e delle generazioni antenate – di proteggerla, rispettarla e mantenerla all’interno della scuola.

Dopo la morte del Maestro Minaki, il suo successore continuò a dedicare energia e sforzi per tramandare la cultura del Budo e i valori dell’Hontai Yoshin Ryu alle generazioni future.

Tenace studioso e maestro di spada, Soke Inoue reintegra ufficialmente lo studio del Iai-jutsu nel curriculum della scuola ampliandolo con diversi kata di spada sia in piedi che in ginocchio.

Costantemente impegnato a sviluppare le tecniche e ad evolvere la scuola, la sua attività di diffusione non si è limitata al Giappone, aprendo le porte all’occidente arrivando fino in Europa, Australia e America.

Soke Inoue verrà ricordato nella storia come colui che per primo ha portato l’Hontai Yoshin Ryu fuori dei confini nazionali giapponesi dando inizio alla sua diffusione su scala mondiale.

Nel 1980 il M° Stelvio Sciutto viene in contatto con la scuola e nel 1983 viene ospitato nel Sohonbu Dojo giapponese. Da quel momento, diventa parte della Famiglia e cementa l’amicizia con Kyoichi figlio primogenito di Soke Inoue – con cui condivide anno e mese di nascita – e inizia a condividere i sogni di espansione del Soke Inoue aiutandolo a diffondere ulteriormente la scuola in Italia e in europa.

Il 16 Gennaio 2005 INOUE Tsuyoshi Munetoshi con la stessa cerimonia che si tramanda da 19 generazioni, ha passato la sua eredità al Figlio Kyoichi che aggiungendo al suo nome quello di Munenori, è diventato il 19° Soke dell’ Hontai Yoshin Ryu e porterà la scuola nel nuovo millennio.

Una vista d’insieme: la discendenza dinastica dell’Hontai Yoshin Ryu

 

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